Descrizione
Regalati un'opera iconica ORIGINALE di Cappellini. Un originale manterrà sempre il suo valore. Ti accompagnerà per tutta la vita e ti sopravviverà, passando alla generazione successiva. Alessandro Mendini (1931-2019) è una figura del design di protesta italiano. Oggi è considerato il padre del postmodernismo, grazie a un pezzo chiave dell'arredo diventato un manifesto dell'"anti-design": la...
Regalati un'opera iconica ORIGINALE di Cappellini. Un originale manterrà sempre il suo valore. Ti accompagnerà per tutta la vita e ti sopravviverà, passando alla generazione successiva. Alessandro Mendini (1931-2019) è una figura del design di protesta italiano. Oggi è considerato il padre del postmodernismo, grazie a un pezzo chiave dell'arredo diventato un manifesto dell'"anti-design": la poltrona Proust realizzata nel 1978 per Palazzo dei Diamanti a Ferrara. Questa bergère rivisitata del 18° secolo incarna un design sperimentale che è al di fuori di ogni tendenza razionalista e funzionalista. In un puntinismo multicolore, la poltrona Proust è soprattutto una critica al design, dove l'esagerazione tende alla provocazione. È un simbolo del “Re-Design”, un concetto tanto caro a Mendini che consiste nel trasformare con umorismo i grandi classici del design aggiungendo colori e ornamenti o utilizzando nuovi materiali. Creazione onirica, Proust è un vero trono barocco e bizzarro che ci porta nell'universo stravagante del geniale Mendini... Quando immagina la poltrona Proust, Mendini ha appena fondato il gruppo Alchimia con altri piantagrane tra cui Michele De Lucchi. Dopo la massiccia industrializzazione dell'Italia, Alessandro Mendini vede una banalizzazione del design, che cerca di mettere in discussione. Mendini poi ritiene che il design sia giunto al termine della sua esistenza, che oggetti e mobili siano diventati troppo impersonali a forza di essere funzionali. Mendini poi si batte per il re-design: il riutilizzo di forme collaudate, voltando così le spalle allo sviluppo di nuovi standard cari al Bauhaus. Decise di deviare i classici riconosciuti, accentuandone lo stile con una semplice decorazione applicata. Il designer rimette in primo piano la bellezza plastica: il suo lavoro sul colore e sul decoro gli permette di dare nuova vita agli oggetti di uso quotidiano. Completamente ipnotizzato dall'autore di “Alla ricerca del tempo perduto”, Mendini decide di dedicargli una poltrona. Come lo scrittore, Alessandro Mendini considera il tempo un flusso continuo e costante, dove il passato si mescola al presente. Immaginò quindi la bergère Reggenza dalle linee esagerate, ricoperta di motivi multicolori presi in prestito dal pittore puntinista Paul Signac. Che sia in legno intagliato o in tessuto, l'intera seduta si veste di una contrapposizione di tocchi colorati: un vero fuoco d'artificio sembra esplodere su questa seduta, le cui caratteristiche barocche sono esagerate al massimo grado. La stampa nebulosa con tocchi di colori frammentati è fatta di tocchi, linee tratteggiate contrapposte di colori puri. È quindi l'occhio dell'osservatore che fa la mescolanza dei colori e non il pittore con la sua tavolozza. La forma della poltrona corrisponde a un'immagine del passato, mentre il presente è personificato dal decoro grafico. Con questa sorprendente combinazione, Mendini vuole dimostrare che il design è in un vicolo cieco creativo e che la decorazione ha ormai preso il sopravvento. Mendini esalta l'ordinario e si ribella ai principi dell'austerità dando libero sfogo alla passione per il kitsch. All'epoca la decorazione veniva applicata a mano con colori acrilici, in modo da ottenere pezzi unici, in risposta al design di massa concepito da una società industrializzata. Ne verranno prodotte una trentina, solo pezzi unici, non numerati ma datati. Con Proust Mendini rompe con il puro design industriale, affidandosi alla capacità degli oggetti di far sognare. Questa poltrona oscilla tra il kitsch e un mix di arte, installazione e pittura. Negli anni '70 Mendini diventa capofila del movimento di radicale re-design da cui la poltrona Proust nasce come una sorta di manifesto. In seguito reinventerà molti mobili iconici del 20° secolo aggiungendovi colori e motivi: credenza Kandinsky, sedie di Rietveld, Gio Ponti o Joe Colombo... All'inizio, Proust era realizzata e dipinta a mano nell'azienda Mendini officina. Nel 1993 la poltrona Proust è stata prodotta da Cappellini in una versione rivestita in tessuti stampati in più versioni, alternando blu e grigio, verde o giallo. Nel 2009 Cappellini ha rilasciato una nuova versione chiamata ''Proust Geometrica''. Identica nella forma, si veste di una nuova stampa colorata: il puntinismo lascia il posto a grandi zone piatte di colore, senza perdere il suo carattere: la libertà, l'ironia e l'opulenza senza paura di Mendini sono ancora lì. Forme e colori si uniscono in un decoro dalle linee geometriche, decisamente moderno, che evoca tanto la tavolozza della Pop art dell'artista americano Rosenquist, le sperimentazioni degli anni Ottanta quanto i pittori futuristi italiani.
In dettaglio :
Variazoni : Multicolore
Brand : Cappellini
Designer : Alessandro Mendini
Prodotto : Poltrona imbottita
Colore : Multicolore
Materiale : Struttura in massello di faggio intagliato e decorato a mano - Imbottitura: poliuretano espanso a quote differenziate - Rivestimento fisso in tessuto multicolore che riprende il disegno della struttura - Piedini in plastica trasparente
- Dimensioni : L 105 x Prof. 93 cm x H 109 cm - Seduta : H 42 cm
- Peso : 0 kg
- Caratteristiche : Modello creato nel 1978 da Alessadron Mendini (1931 - 2019) - Decoro Geometrica disegnato nel 2019 - Icona del design - Struttura in legno intagliato e decorato a mano - Pezzo originale firmato Cappellini (conserverà sempre il suo valore)
- Paese di Produzione : Italia
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